Lunga attesa“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “Lunga attesa”, 2016).

Noi non siamo altro che nulla nelle immensità universali,
mio Dio.
Nulla è pur sempre qualcosa nelle vastità concettuali,
mio Dio.
Ma è così importante, quanto piccoli siamo noi?
Siamo un accidente casuale nell’ebbrezza universale,
mio Dio,
ed è pur sempre meraviglioso, un’epifania prodigiosa,
mio Dio.

Ma è così importante, quello che pensiamo noi?
Crediamo noi?
Vediamo noi?
Sappiamo noi?

Vago per il sentiero pensieroso
e sono molteplici i miei stati d’animo
rido e sospiro e sorrido dubitoso,
mi prendo sul serio e all’istante mi biasimo.

Lunga attesa e io aspetterò.

Cianciano gli uccellini sopra i rami,
mormora come un fiume la fabbrica,
di laggiù dove il cielo ha più chiarori,
e ciuffi di spighe il vento solletica.
Lunga attesa, e io aspetterò.

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