Lei si stupì e restò arresa alla brutalità di un impeto infernale
che lui rigurgitò con abominevole irascibilità rituale.
E’ un bravo figlio, ma no, non è facile capacitarsene.
Una madre può, con l’amore formidabile che è in lei.
Poi sbiancò e cascò nell’impossibilità di muoversi o parlare,
gli occhi in fissità sull’indefinibile abisso di afflizione universale.
E’ un bravo figlio, ma no, non è facile capacitarsene
Una madre può, con l’amore formidabile che è in lei.
Lenta un giorno apparirà, rossa piaga apparirà,
la cognizione di un dolore miserevole.
E lenta un giorno crescerà, e cancrena si farà,
la cognizione di un dolore deprecabile.
E lenta un giorno fiorirà, e tumore diverrà,
la cognizione del dolore.
E più grande di ogni colpa avrà
inviolabile sovranità su chi non potrà più vivere felice, mai.
E più d’ogni colpa porterà al verdetto della verità:
‘pagherai scrivendone’.
Pag. 128-129 de “La cognizione del dolore”, Ed. Elefanti Garzanti, 2005
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