Canto“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “ Uno”, 2007)

Sto perdendoti e quando accadrà
il demonio del grande rammarico
il mio girovagare dovrà
fuggire ovunque, inseguito dalla colpa.
Di quel che sciupai, ben più sciuperò
fra i timori e l’inettitudine,
e a ogni persa occasione o viltà
la tua fine in me crescerà come un’onta.

Canto il bene che ti vorrei,
chiuso tra le catene
di un’inesprimibile prigione che mi opprime.
Canto il nulla che prenderai
dalle folli mie pene,
e non mi è di consolazione sapere
che son figlie anch’esse di te.

Stai guardandomi,
ti sento, lo sai?
Ma non serve a farti raggiungere
da un afflato di umanità.
E apatia ti do,
anelando alla dolcezza.

Canto il bene che ti vorrei,
chiuso tra le catene
di un’inesprimibile prigione che mi opprime.
Canto il nulla che prenderai
dalle folli mie pene,
e non mi è di consolazione sapere
che son figlie anch’esse di te.


Pixabay CC0 Creative Commons



Previous page Next page