L’esangue Deborah“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, Il Vile, 1996).

L’esangue Deborah si muove gracile
e piange al sole che non è colpevole.
L’esangue Deborah languisce dietro me.

Mi chiedo se lei sa che osservo il crimine
e gocciola di viltà il mio rancore.
Mi chiedo se lei sa che soffro il crimine
Ma tutto ciò che ho, è l’impaccio che non mortificherò mai.

L’esangue Deborah commuove gli angeli
e il cielo è fuoco splendido d’amore.
L’esangue Deborah congeda l’anima.

Il fuoco spezzerà l’inganno intorno a lei,
tutto ciò che ho, è l’impaccio che non mortificherò mai.

L’esangue Deborah.

Pixabay, CC0 Creative Commons



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