Cara è la fine“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, ‘“Che cosa vedi‘, 2000).

Cara è la fine, ci annusano ormai,
sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c’è.
Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:
che ci tocchino morti, secchi e gelidi.

Oh, non piangere, urla piuttosto
e lasciamo di noi un ricordo toccante.
Stringiti a me, ringhiagli addosso
e poi sparami mentre io sparo a te.

Dieci pistole spianate
e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui,
dentro l’auto, e la corsa finisce così.

Cara è la fine, perdonami.
Cara è la fine, perdonami.

Oh, non piangere, urla piuttosto
e lasciamo di noi un ricordo toccante.
Stringiti a me, ringhiagli addosso
e poi sparami mentre io sparo a te.

Ci vogliono vivi e colpevoli,
ma che vita è, una cella?
Avremo di più: quella stella che un giorno mi donasti, lassù.

Oh, non piangere, urla piuttosto
e lasciamo di noi un ricordo toccante.
Stringiti a me, ringhiagli addosso
e poi sparami mentre io sparo a te,
mentre io sparo a te,
mentre io sparo a te.

Pixabay, CC0 Creative Commons



Previous page Next page