“L’idiota”, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “ Ricoveri virtuali e sexy solitudini”, 2010)

Puoi gioire quanto vuoi e stare in superficie con chiassosa ilarità:
noi ti si guarderà con l’imbarazzo di un’invidia affatto labile.
E tu non ci baderai, chi siamo non saprai e forse lo dimenticherai,
perché quelli come noi, son fatica inutile.

Puoi giocare quanto vuoi e dare corpo a tutta la tua luminosità:
non ombre troverà chiunque vi cercasse un che di inesplicabile.
Appari e niente più e scappi dai perché
con coca e voglia di vivere,
sprezzando ciò che ti potrebbe far riflettere.

Oh, mi dici quello che ti capita,
se una batosta arriva e dentro ti dilacera?
Oh, sogghigni con la tua stupidità
a tutti i bei pezzetti in cui si è frantumata l’anima?
Ohh, mi dici quello che ti capita
se una batosta arriva e dentro ti dilacera?
Oh, sogghigni con la tua stupidità a tutti i bei pezzetti
in cui si è frantumata l’anima?
Oh, mi dici quello che ti capita,
se una batosta arriva e dentro ti dilacera?
Oh, sogghigni con la tua stupidità a tutti i bei pezzetti
in cui si è frantumata l’anima?

Pixabay CC0 Creative Commons



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