Ti avvicinasti piano col pathos di un notturno:
sotto il sole un pieno di gente,
ma si fece buio presto intorno.
E avvinti e immemori ci baciammo e poi,
qual ghigno, ingenerò l’inganno.
Te ne andasti come fumo in fosforescenti spire,
ma non c’era più nessuno attorno,
al risveglio della luce.
Avvinto e immemore mi addormentai.
Ma quante risa, poi, giù nel sonno!
Pixabay, CC0 Creative Commons
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