Poeti“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “ Bianco Sporco”, 2005).

Sono il tuo poeta e scendo le acque erratiche e limpide
di una venerazione-fiume, senza temere le rapide.
Son sul flusso che mi ti porta e sto sdraiato a naso in su:
quando alla baia la barca è giunta, a braccia aperte ci sei tu.

Oh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Oh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.

“Un mio gioco di sillabe t’illuse” il gran poeta fissò,
ma non fra le deluse con ‘l’onesto rifiuto’ ti metterò.
Passeremo minuti ed ore nell’ardore più complice.
Amorevole amore illuso, sillaberemo le coccole.

Oh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.

Non mi chiedere amore, che non credo sia tempo di guerra per me.
Se ho bisogno d’amore, non vuol dire che amo l’idea di te.
Mi dispiace, tesoro, io non ho alcun progetto per noi.
Sto bene come sto. Se è una colpa, un giorno la pagherò.

Oh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Oh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei
o quel che non sei più.


Il poeta Guido Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916).



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