Avrei voluto scriverti di me per arrivare dritto a te
con trilli di parole smascherate e impavide.
Avrei voluto scrivere a te per riportarti qui da me
e lusingarti e farti gala con occhiate trepide.
Ma più cercavo il tono sai, più non mi risolvevo mai:
chissà perché.
Ma più cercavo il suono sai, più l’armonia faceva guai:
chissà perché.
Avrei voluto inviarti un po’ di me, quel tanto che non sai che c’è,
facendo a meno degli slanci, dei tuoi su e giù.
Avrei dovuto inviarti quel che c’è di bello e fragile in me,
per fartelo osservare con religiosità.
Ma più cercavo il tono sai, più non mi risolvevo mai:
chissà perché.
Ma più cercavo il suono sai più l’armonia faceva guai:
chissà perché.
Caos. Zigzag nel caos.
Pixabay, CC0 Creative Commons
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