Chi mi credo di essere” testo della canzone.
(Marlene Kuntz, ‘“Che cosa vedi‘, 2000).

Numerose immagini arruolate dalle idee
di un bel po’ di fervidi pensieri
splendono di vita nuova e fanno gli altri me
in alterazione dei miei desideri.

Dei miei piaceri, dei miei valori,
dei miei sorrisi e dei miei cattivi umori,
dei miei difetti dei miei colori,
dei miei misteri e dei miei disamori.

Chi mi credo d’essere? Non vale: ‘non lo so’,
c’è un fulgente immaginario da osservare.
Cercherò un riflesso iridescente e favoloso
che abbia luce da farmi brillare:
un radioso mix di tutti ‘noi’
che combini un me ideale a ‘voi’;
un radioso mix per cui vivere
di riflesso, senza remore.

Una-centouno-centomila immagini di me.
Quale realtà può figurare la combinazione
magica ideale?
Una-centouno-centomila immagini di me.
Una-centouno-centomila immagini di me.
sparpagliate fra di voi.
Una-centouno-centomila immagini di me.
ma chi cazzo se ne frega poi?
Una-centouno-centomila immagini di me.
sparpagliate fra di voi.
Una-centouno-centomila immagini di me.
ma chi cazzo se ne frega poi?

Pixabay, CC0 Creative Commons



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