Laura“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “ Senza peso”, 2003).

Prega Laura, l’amore,
l’aurora, non ancora timida beltà
e circa da tre ore un pianto secco fa rumore
– tic tic tac –
fra gola e anima.

Prega, Laura, l’amore
sapendo che l’aurora non lo porterà,
con tutte le sue prove come ebbrezze nuove
-tic tic tac –
dal cuore all’anima.

Sogna di ricordi che per lei sono impossibili,
dando loro vita con soffi di pietosa carità.
Nutre il suo languore con confetti di miracoli
e angustia il suo silenzio quando pensa
‘sono la mia specialità’.
E scrive, scrive, scrive tutto quanto e non si sbaglia mai,
con la precisione del poeta che non sbaglia mai.

Ma chi la leggerà e si innamorerà,
sicuro troverà  da qualche parte scritto
‘è troppo tardi, Laura’.
Ma chi la leggerà e si innamorerà,
sicuro troverà  da qualche parte scritto
‘è troppo tardi, Laura’.

Prega, Laura, l’amore
che venga come il sole incontro al buio va
e che giri come il globo della terra il quale, poi,
verso il buio la riporterà.
Prega, Laura, l’amore
perché si prega ciò che forse mai si avrà:
e quando crede vera questa cosa,
si dispera in un sorriso che sa d’infelicità.

Sogna che l’amore sia il ripudio della realtà,
come una follia tanto bella quanto ineffabile.
E sente con la sua miserabile lucidità
che quella condizione non le sarà accessibile.
E scrive, scrive, scrive, tutto quanto e non si sbaglia mai,
con la precisione del poeta che non sbaglia mai.

Ma chi la leggerà e si innamorerà
sicuro troverà  da qualche parte scritto
‘è troppo tardi, Laura’
Ma chi la leggerà e si innamorerà
sicuro troverà da qualche parte scritto
‘è troppo tardi’, da qualche parte scritto
‘è troppo tardi,
Laura’.

Pixabay, CC0 Creative Commons



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