Il vile“, testo della canzone.
(Marlene Kuntz, “Il Vile“, 1996)

Contano di più centomila modi sfigati di tessere?
E contano di più, anche se la rosa dei modi è un quarto di tre?
Io sono ordito, trama e stoffa: seta!
Che cosa credi? Seta! Seta!

Ohh, dimmi cos’è che non va
Sento la vita volare, è un soffio finire tutto così,
senza riuscire a capire.

Onorate il vile!

Colpa dove sei? Vedo la spina e il dolore che vibrano,
tacere, sai, dopo trent’anni è la cosa più semplice,
eppure sono ordito, trama e stoffa: seta!
(Bruciate i fili) Seta! Seta!
Capire cosa non va,
c’è da lasciare al fuoco le maschere.
La seta non puoi altro che amare,
baciare, lambire, sfiorare.

Onorate il vile!

Vorrei colpire al cuore e conquistare il tuo stupore,
ma è così dura, credi, e sento che non lo so fare.
Non lo so fare.

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